Con il termine di  vertigine (dal latino vertere) viene indicato  una “falsa sensazione di movimento dell’ambiente circostante rispetto al proprio corpo (vertigine oggettiva) o del proprio corpo rispetto all’ambiente (vertigine soggettiva)”. (Non confondere vertigine da capogiro).

Sindrome Vertiginosa

La vertigine può essere:

  1. di origine centrale (disturbi del sistema nervoso centrale – disturbi della psiche)
  2. di origine periferica (disturbi dell’orecchio interno – dell’apparato visivo – della colonna vertebrale cervicale – della occlusione dentale, ecc.)

Un corretto inquadramento clinico della vertigine è alla base della sua cura. Come detto, la vertigine può essere espressione non solo di disturbi vestibolari (orecchio)  ma anche di malattie extravestibolari di notevole importanza e pericolosità. E’ fondamentale stabilire se la vertigine è di appartenenza dello specialista ORL, dell’ ORTOPEDICO, dello GNATOLOGO e/o del POSTUROLOGO. Ciò nella misura in cui si è già escluso una pertinenza della vertigine di origine centrale.

L’interrogatorio approfondito e ben condotto del paziente è pertanto un momento fondamentale. Un’anamnesi ben condotta, infatti, permette di formulare una ipotesi diagnostica corretta che verrà poi confermata dall’esame specialistico.

La cosa migliore per il paziente affetto da sindrome vertiginosa, sarebbe quella di un centro per la cura delle patologie CRANIO-CERVICALI-GNATOLOGICHE-POSTURALI applicando un check-up completo esplorando a tappeto tutte le componenti. In tal modo non solo si ha la possibilità di effettuare una giusta diagnosi ma, altresì,  un corretto trattamento medico.

La terapia della vertigine può così essere:

  1. sintomatica: aumentando la soglia della sensibilità alla vertigine con farmaci specifici e/o evitando le cause che la stimolano come bruschi movimenti del capo, ecc.
  2. causale: questa si differenzia in terapia farmacologica diversa a seconda dell’inquadramento ORL, ORTOPEDICO, GNATOLOGICO e POSTUROLOGICO.  Anche il NEUROCHIRURGO può essere chiamato in causa per quelle patologie ad interesse neurologico.
  3. riabilitativa: questa terapia integra quelle precedenti poiché tende al recupero della funzione globale dell’equilibrio del “VERTIGINOSO
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